Una presentazione davanti al lago e la magia di Filippo
Immaginate un lago come una pietra preziosa incastonata tra montagne ricoperte di vegetazione verde scuro, immaginato una libreria che affaccia a pochi metri dall’acqua indaco increspata dal vento. Immaginate l’incontro con i lettori alla Libreria Mondadori di Lovere: nella libertà della piazza, con lo sciabordio del lago e tanta gente a riempire tutti i posti a sedere (e qualche bella anima in piedi, incollata alle parole con sorrisi e cenni della testa). Siete riusciti a vedere con gli occhi della fantasia? Mi auguro di sì, me lo auguro per voi perché la serata a Lovere ha avuto una magia incredibile, speciale.
Sono stata invitata da due librai appassionati, innamorati del loro lavoro e dei libri che vendono con amore. Sono entrata in libreria molto prima del tempo previsto senza presentarmi, lo faccio sempre per intuire quale sia il sentimento di chi la gestisce: ho trovato cultura, gioia, sorrisi e tanto, tanto amore. Ho acquistato libri che mi interessavano e osservato quali fossero i commenti, ho memorizzato la disposizione delle copie del mio romanzo e la cura nel mostrarlo. Mi sono sentita felice e grata.
Non è comune arrivare in una libreria dove non solo il tuo libro è stato letto, ma è stato anche compreso nel significato profondo: mi è successo proprio a Lovere. La presentazione era inserita in una rassegna che ha raccolto libri che raccontano il benessere, la meditazione, l’approccio spirituale e il mistero: negli appuntamenti precedenti e successivi a “La luce che brilla sui tetti” argomenti importanti e ampi, approcci molto seri a ciò che realmente siamo e alla medicina olistica.
Finalmente al mio romanzo si riconosce un contenuto che vada al di là di una lettura veloce della quarta di copertina, che, per stessa ammissione del libraio di Lovere, potrebbe essere fuorviante: un romanzo ambientato in un ospedale rischia di selezionare il pubblico e allontanare chi ha voglia di sognare, ed è un peccato perché per “La luce che brilla sui tetti” l’ospedale non è altro che sfondo per sogno, magia, luce, mistero. Al di là di dolori e buio che purtroppo fanno parte non solo dei romanzi, ma della vita di tutti.
Scoprire che Filippo, il figlio di questi due meravigliosi librai, sia nato il 21 aprile 2016 esattamente come “La luce che brilla sui tetti” è stata la sorpresa della bellezza purissima e dell’anima e un segno che riterrò sempre la migliore premonizione di Luce.
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